giovedì 29 gennaio 2009

Spazio alla Giudecca

Nella mattina di Giovedi' 29 Gennaio, Flavio e Mattia son ricevuti dal direttore Rossi. il risultato e' la possibilita' di gestire vigna e un orto a ridosso del muro, molto gentilemente.
a seguito alcune foto
evviva!

mercoledì 28 gennaio 2009

Bibliografia 1

Iniziamo il mastodontico lavoro che sarà utile a quelli che si avvicinano per la prima volta all'orticoltura urbana o come abbiamo pensato di chiamarlo, al giardino produttivo.

Intanto un PDF assolutamente gratuito scaricato da web, che parla di orticoltura urbana (in catalano, ma non spaventatevi, sentirlo parlare è ostico ma leggerlo non è così impossibile).

Poi, tutti gli appunti, raccolti per immagini, di marc bonfils ed emilia hazelip.

Prossimamente una serie di titoli fondamentali (Mollison, Fukuoka & C.)

venerdì 23 gennaio 2009

contributo gae

ciao a tutti,
solo per dire che:
1. non potrò esserci alla prossima riunione.
2. le azioni di guerrilla possono avere un impatto eclatante e artistico, immaginate le isole della laguna abbandonate ma gialle di fiori, sarebbe un segnale anche politico, ma non dovrebbe essere casuale la scelta dei semi, la ruvida (al secolo Eliana Caramelli) dovrebbe scatenare le forze della botanica per non farci fare scelte che possano rivelarsi dannose per l'ambiente stesso. In fondo viviamo e operiamo in un Sito di interesse comunitario e Zona di protezione speciale...
3. la mia mail non è corretta così com'è segnata nel file allegato di elenco: è gdigrego@libero.it
a presto
g

giovedì 22 gennaio 2009

da eliana sulla prima riunione

Ciao a tutti,
quel foglietto di appunti l'ho ovviamente perso!
Comunque più che a riassumere, provo a buttare giù quello che io sintetizzerei dall’altro incontro, considerando innanzitutto che mi pare di avere capito che la maggior parte di noi:
a) ha poca o nessuna esperienza di coltivazioni di qualsiasi tipo
b) ha tempo parziale da dedicare a questa cosa, essendo tutti lavoratori

Io la metterei così:

OBIETTIVO GENERALE:
Riqualificazione aree verdi pubbliche

OBIETTIVO SPECIFICO:
Costruire un gruppo di persone interessate a (ri)acquisire un rapporto diretto con la terra

AZIONI – PRIMA FASE
1) Realizzare entro questa primavera un corso di permacoltura/agricoltura biologica e biodinamica, presso un’azienda già avviata (potrebbe essere anche in terraferma), per rispondere alla principale richiesta espressa dalla maggior parte dei partecipanti: imparare!

2) Avviare dei contatti per l’assegnazione al gruppo di un terreno che può essere:
pubblico abbandonato (es IRE, San Michele, etc).
pubblico da co-gestire (es diventando volontari di Rio Terà dei pensieri per aiutare le carcerate)
orti sociali: chiedere al Comune che realizzi anche degli orti sociali per giovani e non solo per anziani
privato con funzione pubblica: ad esempio la Certosa, nelle zone assegnate in concessione a VdV. Possiamo così contribuire alla realizzazione del parco urbano della Certosa, con orti-giardino.
privato con funzione privata: mi spiego. Prendiamo contatti con un’azienda agricola, magari in difficoltà, li aiutiamo a zappare/coltivare, etc, in cambio di prodotti della terra (si potrebbero magari usare SCEC per questa transazione!).
3) Realizzare, anche da subito, iniziative di sensibilizzazione sul tema delle aree verdi pubbliche abbandonate, ad es. Guerrilla gardening (www.guerrillagardening.it)

Ovviamente questi sono solo degli esempi.

AZIONI – SECONDA FASE
Da qui poi possono nascere mille cose: contatti con i GAS, con gli anziani, con le scuole, con altraeconomia, innescare l’uso degli SCEC, e così via.
Ma diamoci tempo!
La cosa migliore secondo me è iniziare insieme a lavorare concretamente su qualcosa di semplice e immediato (es il corso) senza perdersi in troppe riunioni preparatorie. Altrimenti ci smoniamo e ci perdiamo subito per strada.

Riguardo la possibilità di farci assegnare ora come ora un'area pubblica, la vedo infatti molto difficile, visto che nessuno di noi sa fare quasi nulla!
Comunque questo potrebbe restare il nostro obiettivo di lungo periodo verso cui tendere, e comunque da condividere molto chiaramente da ora.
Prima però dobbiamo imparare, misurarci con la terra, capire se ci piace e ci intrippa, capire se il gruppo sta coeso, quali dinamiche si innescano, e così via.

Discutiamone lunedì. Spero di riuscire a fare un salto veloce.

ciao Eliana

orto mandala

Ciao
pensando alle varie possibilita' che abbiamo davanti, per organizzaci e per fare, pubblico un paio di foto per stimolare a pensare diverso: abbiamo parlato di agricoltura sinergica e permacultura ma qualcuno non ha idea di cosa siano.

Ecco, questo e' un esempio d'orto che non si compone secondo i dettati schemi convenzionali, a righe o a quadretti, anzi e' un orto che segue anche delle forme geometriche piu' complesse ed armoniche, piu' naturali e vicini alla natura, energeticamente e geometricamente forti.

Un mandala (a questo poi si potrebbe collegare un discorso che fa Maurizio Martinelli, che si occupa di cosmogrammatica http://geokultura.blogspot.com/ credo che lo vedremo la prossima riunione)

Qua sotto vedete una foto di un orto composto secondo queste forme, nel quale son state create delle aiuole intensive, con grandi popolazioni di piante, in un contesto permanente nel quale si interviene il meno possibile, e molto poco se s'imposta bene il lavoro all'inizio.

Non e' un orto classico, non e' SOLO un orto produttivo mangereccio, ma e' anche un giardino curativo, riabilitativo.


Alla prossima

martedì 20 gennaio 2009

26 gennaio, si incontrano gli ortolani sem terra






















Cari ortolani sem terra,
un piccolo preambolo al tema del prossimo incontro;
siamo costretti a posticipare l'incontro delle 19.00 alle 20.00-20.30 circa, dato che molti di noi saranno all'Ateneo Veneto per questa presentazione che si terrà alle 18.00:
Presentazione della riedizione del catalogo
Isole abbandonate nella laguna veneziana
di Giorgio e Maurizio Crovato (Venezia, The San Marco Press,2008)
Introduce: Valerio de Scarpis, Presidente del Circolo Italo Britannico
Relatori: Massimo Cacciari, Davide Zoggia
Saranno presenti gli Autori ed Editori


E' un occasione per avere un'aggiornata panoramica del territorio che vogliamo "colonizzare" ed avere di prima mano notizie che sarebbero molto difficili da trovare.

Veniamo al dunque con il tema del prossimo incontro:
Eliana a breve inserirà un riassunto stringato per punti sintetici della riunione precedente che servirà da traccia per la prossima ma posso anticipare che cercheremo di capire quelle che sono le possibilità attuali di trovare una terra, le tappe da seguire per la formazione del gruppo, le modalità di gestione del gruppo, i rapporti con l'esterno,
attendo aggiunte e modifiche sul blog

giovedì 15 gennaio 2009

le alternative

ciao a tutti.
il posto che ho citato ieri a sant'alvise è il "giardino" di pertinenza della casa dell'ospitalità. in realtà non ho molte notizie riguardanti la gestione dello spazio, l'unica cosa che so è che a prima vista sembra uno spazio non dico proprio abbandonato ma, diciamo, non molto utilizzato. Data la funzione della casa dell'ospitalità anche lì si potrebbe pensare ad un progetto "sociale" coinvogendo gli ospiti, per l'appunto. qualcuno ne sa qualcosina in più?

Per capirci su quale sia in effetti lo spazio allego un immagine. Posto anche altra immagine di s. cosmo e damiano/villa herion e una piantina molto grezza della localizzazione delle varie alternative, giusto per renderci conto quali sono e qual'è la loro posizione in città/laguna.

ciao

maura













martedì 13 gennaio 2009

Ipotesi

Ciao.
Volevo ringraziare tutt* per l'incontro di ieri, scusandomi per essere andato via prima della fine.
Provo a contribuire alla discussione da qui, avanzando una proposta.
L'idea si basa su tre constatazioni:
1) siamo tutt* interessat* ad imparare a coltivare;
2) quasi nessun* di noi sa farlo;
3) abbiamo tutt* più o meno la voglia di provare ad inserire un percorso di "lavoro della terra" in una prospettiva più sociale; forse qualcuno di noi anche in un'ottica politica.
Allora: perchè non proviamo a testarci come gruppo in una situazione più protetta, invece di farci dare subito uno spazio?
Il soggetto che potremmo provare a contattare è, ovviamente, Rio Terà dei Pensieri.
A loro potremmo chiedere se hanno bisogno di volontari, spiegando che quello che ci piace è imparare a coltivare ma anche fare del lavoro nel sociale.
La cooperativa ha a disposizione un agronoma appassionata di agricoltura biologica e biodinamica, il genere di coltivazione che vorremmo fare anche noi - ieri non è stato detto, credo lasciandolo per scontato, giusto? - .
Potremmo quindi imparare dalle carcerate a lavorare il campo e poi, assieme a queste, se vorranno - oppure noi da soli - costruire dei momenti teorici con l'agronoma per approfondire gli aspetti che via via scopriremo ci farà piacere conoscere meglio.
L'orto della cooperativa è dentro al carcere della Giudecca.
Le persone tra noi che non vivono sull'isola potrebbero così capire se è poi davvero facile gestire un impegno come quello che vorremmo assumerci in un posto come la Giudecca o se, magari, dobbiamo cercare altri luoghi.
Se funziona, avremmo fatto un percorso assieme masticando un po' di sociale e così, in una futura relazione con altri soggetti, potremmo farci forza di un curriculum capace di dimostrare che ciò che ci proponiamo di fare riusciamo poi a portarlo a termine.
Se invece non funziona e scopriamo che piantare pomodori e erbe è troppo faticoso, porta via troppo tempo e poi ci stiamo, alla fine, anche un po' sui maroni allora... bon, lo si dice alla cooperativa e chi vuole continua, chi si stufa va in giù.
Senza aver la paranoia della responsabilità di uno spazio, della manutenzione, di accordi magari presi e firmati...
Non è difficilissimo fare volontariato in galera per conto di una cooperativa che già ci lavora. Per entrare in carcere c'è bisogno di avviare una pratica che non è proprio breve ma una volta istruita si ha il permesso di entrare (cioè: non è che ogni volta che uno deve andare a lavorarci deve aspettare i mesi; si aspetta la prima volta per avere i permessi e dopo bona, si va).
Ecco. Son stato troppo lungo.
Spero non del tutto inutilmente.
Ciao.

BioChar... l'utilità di farsi le salsicce alla griglia (o le zucchine)

Ho un problema con il computer che mi blocca i commenti... sigh!
Comunque nulla mi fermerà e, richiamato dai miei rovelli amletici, il profondo nord-ovest risponde.

Ora, il biochar è, a tutti gli effetti carbone. Lo so, è triste e non sembra una gran trovata di per sè, anche perchè ci hanno insegnato che il carbone è sporco, brutto e cattivo e che bruciare la legna fa male alle foreste, ma...

1) il carbone "classico" (quello preso al Super per fare le grigliate) viene prodotto con un sistema energivoro ad altissime temperature. Questo comporta i lati negativi noti del carbone (miniere, disboscamento selvaggio, inquinamento, fine della benza per il motorino) ma non solo, gli olii e i composti volatili presenti nel legno vengono completamente distrutti. Va detto che è comunque utilizzabile, anche se si può fare di meglio... e, rispondendo alla tua domanda: più sano (soprattutto se consideri tutte le variabili del carbone industriale)

2) il biochar DEVE essere prodotto su piccola scala a partire da biomasse "di scarto" (potature degli alberi ecc...) per essere sostenibile

3) il biochar viene prodotto in pirolisi (combustione in assenza di ossigeno) a basse temperature (tecnicamente è un processo chimico a diferenza del fuoco) mantenendo in questo modo molti dei composti volatili che serviranno da supporto alla microfauna e microflora del suolo

4) qualsiasi forma di carbone voi addizionate al terreno necessita prima di una fase di compostaggio. ATTENZIONE. Il carbone è un'inerte, messo nel suolo così com'è, in una prima fase assorbirebbe i nutrienti dal terreno come farebbe una spugna e solo in un secondo tempo ne avreste dei benefici. La cosa migliore sarebbe un bagno nel compost tea.

5) la funzione del carbone è simile a quello di una barfriera corallina: fornisce i siti per ospitare un'enorme biodiversità di organismi, ife funghine e conserva sia i nutrienti che l'acqua.

La vera svolta è che con un sistema abbastanza semplice ed alla portata di tutti si può, letteralmente, catturare il carbonio prima che diventi anidride carbonica e "archiviarlo" per millenni oltre a promuovere e sostenere l'autofertilità del suolo.

Pensala in questi termini: un'albero sequestra anidride carbonica dall'atmosfera per costruire la propria struttura (foglie, rami, corteccia ecc...). Quando muore, quando le sue foglie cadono a terra o quando ne si bruciano i rami dopo la potatura i processi organici (compreso il compostaggio) liberano nuovamente il carbonio che, unendosi all'ossigeno diventa anidride carbonica... pirolizzando queste biomasse il carbonio viene fissato in una forma chimicamente stabile, gli studi condotti dalla Cornell University sulla Terra Preta amazzonica suggeriscono millenni...

Per avere un'idea su diversi sistemi artigianali per autoprodursi il biochar potete dare un'occhiata ai link su questa pagina

Spero di essere stato utile... verboso, ma utile...
Nicola

lunedì 12 gennaio 2009

Ciao a tutti!

Ciao a tutti, sono Federico (da ora in poi " Guerrillagardening "), ed anche per me è la prima partecipazione ad un blog, quindi consolati Stefano, abbiamo perso la verginità in due!!!
Veniamo al dunque: a parte il fatto che sono MOOOLTO interessato ad unirmi a questo progetto di "bio-orti urbani" qui a Venezia, vorrei porre una domanda che può suonare stupida: mi spiegate la differenza tra il BIOCHAR e il normale carbone? Mi spiego, se aggiungo del carbone di legna (quello da barbecue) al mio orticello, rischio di produrre ortaggi mutanti o di morire avvelenato alla prima pasta con i pomodorini?
Ringrazio in anticipo chiunque volesse illuminarmi, e per ora vi saluto... GUERRILLAGARDENING.

martedì 6 gennaio 2009

bozza di convenzione

ROPOSTA DI CONVENZIONE FRA L'ASSOCIAZIONE XXX E L'ENTE YYY PER LA GESTIONE DEL TERRENO DENOMINATO “XXX”

ARTICOLO 1 : OGGETTO DELLA CONVENZIONE
L'Associazione XXX garantisce la gestione dell'area verde della proprietà XXX con le modalità descritte nell'allegato “Progetto di Gestione Pluriennale”.

ARTICOLO 2 : STRUTTURE, ATTREZZATURE E MEZZI IMPIEGATI NELLO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA'
2-1 L'Associazione XXX è autorizzata ad utilizzare, come ricovero per gli attrezzi uno spazio all'interno della proprietà individuato dalla proprietà stessa o, ove non fosse possibile, la proprietà si impegna a mettere a disposizione del'associazione un capanno prefabbricato.
2-2 La proprietà concede l'utilizzo dei bagni pubblici ai membri dell'associazione che in quel momento stanno prestando la loro opera all'interno dell'area verde.
2-3 La proprietà si fa inoltre carico di tutte le spese di illuminazione, di energia elettromotrice e di consumo idrico necessarie allo svolgimento dell'attività dell'associazione.
2-4 Le spese di gestione dell'area (manutenzione ordinaria del verde) saranno a carico dell'associazione salvo eventuali spese straordinarie che verranno preventivamente concordate con la proprietà (es: acquisto di alberi e strutture che rimarranno stabilmente all'interno della proprietà, impianto di irrigazione, panchine, o spese di organizzazione per attività di promozione dell'attività condivisa).

ARTICOLO 3 : DURATA DEL RAPPORTO CONVENZIONALE CAUSE E MODALITA' DI RISOLUZIONE
3-1 La convenzione avrà durata di 5 anni con decorrenza dal … con possibilità di rinnovo.
3-2 Le parti potranno risolvere la convenzione previo avviso da inviarsi a mezzo di lettera raccomandata a.r. entro sei mesi dalla scadenza.
3-3 Le parti inoltre potranno risolvere la convenzione di diritto in caso di inadempimento.

ARTICOLO 4: IMPEGNO E MODALITA' PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA'
4-1 L'associazione XXX si impegna a svolgere l' attività convenzionata con l' ausilio di volontari.
4-2 Nel caso si rendesse necessaria l'opera di lavoratori professionali l'intervento verrà prima concordato con la proprietà.

ARTICOLO 5 : RELAZIONE SULL' ATTIVITA' SVOLTA E PROGETTAZIONE
5-1 Il gruppo Volontariato …provvederà annualmente a redigere una relazione sull' attività svolta, nonché a richiesta specifica della proprietà.
5-2 Annualmente o, quando si rendesse necessario, l'Associazione XXX e la Proprietà programmeranno con modalità condivisa la gestione per l'anno successivo.

ARTICOLO 6 : COPERTURA ASSICURATIVA
6-1 I volontari impegnati nell'attività prevista dalla presente convenzione saranno assicurati contro gli infortuni annessi allo svolgimento dell'attività, nonché per responsabilità civile verso terzi; le spese di detta assicurazione saranno a carico dell'Associazione XXX.

domenica 4 gennaio 2009

primo blog

Ciao sono Stefano, questo è il primo blog a cui partecipo. Ho dovuto iscrivermi, mettermi allo scoperto, connettermi, adesso non sono più vergine. Ho perso la purezza.
Ho visto la foto aerea delle zitelle. Mi pare bene.
Sono appena ternato dalle vacanze e mi sento abbastanza pronto.
Bisogna fare un incontro ed un sopraluogo.
Adesso clicco pubblica e aspetto