sabato 27 dicembre 2008

intervento di Mattia

modalita' di coltivare la terra collettivamente

al rosmarino, negli anni precedenti, ho iniziato proprio il sistema degli orti collettivi con il GAS di mestre, ovvero un gruppo gia' formato, con delle dinamiche e sensibilita' che li spingevano ad appartenere ad un gruppo.
Risultato: fallito
La terra e' un impegno troppo grande e l'intreresse iniziale si trasforma con il tempo verso una "costrizione" che poi diventa odio, percui ti spinge a tornare al Prix sotto casa, vicino allo spriz del bar (scherzo ma non troppo)

Il gruppo SI DEVE FORMARE CON LE PROPRIE OSSA E SULLA PROPIRA PELLE!
Ovvero il gruppo, allargato o ristretto, deve darsi degli obbiettivi condivisi e prendersi dlle responsabilita'.
Ci possono essere dei gruppi di lavoro che portano avanti diversi progetti (ad esempio)

-produzione alimentare (e in questa)
-orto
-frutteto
-animali
-aromatiche medicinali
-lavoro con persone svantaggiate: attivita' ludico ricreativa
-venditra diretta o al dettaglio
-ricostruzione dell'ecositema lagunare

nel coltivare la terra si possono vedere tutte queste possibilita' ma ognuna dovra' essere dimensionata, NON NELL'IDEA ORIGINALE (ovvero la visione, l'ispirazione e l'obbiettivo della nostra esistenza) ma nella concretezza delle azioni in relazione con le forze e energie disponibili.
Quindi fare prevetivamente il calcolo delle energie in campo ( "tutto e' energia - l'importante e' non disperderla"), ovvero quanti si prendono le responsabilita' dei diversi progetti, e quanti son disponibili a collaborare, e costruire la VISIONE del gruppo.
Detto e fatto questo, (che non e' immediato, ma fondamentale) la modalita' di conteggio ore e la ripartizione e' abbastanza semplice.
Ho diverse soluzioni:

1-prima soluz.
*Ci sono dei responsabili, gruppi di tre, che si organizzano per portare avanti il lavoro nell'orto (cura terra, messa dimora, irrigazione) e la programmazione stagionale successiva (in accordo con il gruppo di soci e con le possibili colture lagunari e stagionali e a seconda delle richieste) -
in base alle loro reali possibilita' si pianifica la dimensione dell'orto.
*C'e' un gruppo di soci aderenti all'orto collettivo che versando una quota annuale (o semestrale) possono venire all'orto a raccogliere autonomamente la verdure in quantita' prestabilite (1 cassetta a testa/settimana)
QUINDI IN QUESTO CASO C'E' UNA POLITICA DI GESTIONE DELL'ORTO PORTATA AVANTI DA UN GRUPPO RESPONSABILE, e la pianificazione progettazione e' in accordo con la Visione per un specifico approccio con il gruppo e il territorio: recupero acque, depurazione terreno, piantumazione siepi.
Persone che portano avanti il progetto & persone che lo sostengono.

2-seconda soluz.
La terra e' a disposizione di tutti e ognuno prende in gestione un pezzetto e puo' sperimentare il giuoco con la terra del piccolo contadino; si propongono metodi di coltivazione compatibili attraverso corsi teorico pratici (agr sinergica, agr. natural, permacultura, e seminari vari) e a gruppi (di 3 preferibili) adottano le aiuole (sinergiche) o parcelle di campo seguendo da vicino con la la loro responsabilita', la magia della natura
IN QUESTO CASO CI SONO TANTE ISOLE, COME UN ARCIPELAGO, CHE LAVORANO INDIPENDENTEMENTE PER IL RISVEGLIO DELLA NATURA INTIMA PERSONALE
ognuno e' responsabile della propria produzione.

3- terza
possono convivere le due soluzioni con entrambe le possibilita'.
Isole che sperimentano il "piccolo contadino" e persone che gestiscono il territorio.

La possibilita' che ci siano piu' gruppetti indipendenti e' un vantaggio e una leggerezza utile, e al contempo che ci sia un gruppo formato e formatore che sia attivo e presente a direzionare gli intenti con una visione ampia, che dialoghi con le istituzioni e si prenda la responsabilita' degli accordi presi ufficialmente.
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riguardo agli altri progetti
- coinvolgere gli anziani
- attivita' didattico con i bambini
- progetto orti botanici
- coltivazione vigna

assolutamente si', ma da capire un po 'alla volta cosa possiamo fare, e guardandoci in faccia chi puo' portarlo avanti, che non muoiano, appoggiati da collaboratori
meglio essere in tanti con poche responsabilita' ognuno, che pochi con tanti impegnie poteri accentrati (principio di sostenibilita'- se cade il re cade tutto)

qui concludo e aggiungo un link che potrebbe racchiudere un po' il tutto: NON SIAMO SOLI!
http://www.youtube.com/watch?v=GHyWVD_l8a0&eurl=http://cms.arcipelagoscec.net/&feature=player_embedded

infine: PERSONALMENTE offro
- formazioni
agricoltura sinergica - teorico pratico (circa 40 ore)
progettazione in Permacultura - Introduzione e principi
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ciao

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